La finanza etica non solo risponde meglio alla sfide sociali e ambientali dei nostri tempi, ma è pure più “solida” della finanza tradizionale. È quanto emerge dal 7° Rapporto sulla Finanza Etica in Europa curato da Fondazione Finanza Etica, Fundación Finanzas Éticas e Febea. Lo studio analizza le performance di 26 banche etiche europee, rispetto alle 60 maggiori banche tradizionali del continente, utilizzando il modello Camel che valuta aspetti come capitale, qualità della gestione, liquidità e profitti. Un raffronto dal quale emerge chiaramente come le banche etiche siano non solo solide, ma anche maggiormente orientate al supporto dell’economia reale.
I numeri
- Credito all’economia reale: per le banche etiche rappresenta quasi il 70% degli attivi, contro il 51,6% delle banche tradizionali, che preferiscono spesso attività finanziarie speculative o meno rischiose, come i titoli di Stato
- Stabilità e resilienza: il Roe (utile netto/patrimonio netto) delle banche etiche si è mantenuto stabile e positivo anche durante la crisi del 2007-2008, con una media intorno al 5%
- Solidità del capitale: le banche etiche vantano un Tier 1 ratio medio del 23,32%, superiore al 17,23% delle grandi banche, dimostrando una maggiore capacità di assorbire le perdite in periodi di crisi
- Il rapporto costi-ricavi delle banche etiche (Cir) si attesta al 65,74%, superiore al 52,60% delle banche tradizionali. Questo dato riflette un modello operativo che investe maggiormente nelle persone e in processi di valutazione approfonditi, inclusi aspetti sociali e ambientali. È un costo che genera un valore aggiunto per la società e l’ambiente.
Per approfondimenti e per scaricare il Rapporto complet
https://finanzaetica.info/landing/settimo-rapporto-sulla-finanza-etica-e-sostenibile-in-europa/