Negli ultimi anni il mondo sta cambiando con in modo rapido influendo su diversi aspetti delle vite di molti e sulle attività aziendali. A fornire una preziosa bussola per comprendere le ripercussioni sul mondo agricolo è la tradizionale lettera che Massimo Tomasoni, titolare dell’omonimo biocaseificio socio di MAG2, invia ai gasisti e che vi riproponiamo in parte.
Le conseguenze della guerra sul Biocaseificio
Il 2022 è stato un anno caratterizzato soprattutto da 3 eventi principali:
- la guerra in Ucraina
- l’aumento dei prezzi di tutte le materie prime
- la solidarietà
La prima ha innescato le altre due ed ha dimostrato quanto un’Europa politicamente debole non sia tenuta in considerazione dai 3 imperi mondiali (Russia, America e Cina) e quanto sia costretta a subire le conseguenze degli eventi senza poter incidere minimamente sul loro corso.
La guerra ha portato instabilità nelle produzioni agricole (e ne porterà ancora) e nell’approvvigionamento dei beni in generale. Nonostante le nostre aziende agricole auto-producano circa il 60% dei prodotti dei quali abbisognano le loro mucche, (percentuale ridotta quest’anno anche a causa della siccità che ha fatto calare la produzione di fieno dei nostri terreni e quella in generale di tutti i prati Italiani) i costi di produzione sono lievitati a causa dagli aumenti del restante 40 % acquistato sul mercato. La conseguenza, per noi trasformatori, è stata che le aziende agricole hanno avanzato continue richieste di adeguamento del prezzo del latte che noi gli paghiamo. Queste richieste di aumento sono state innescate anche dall’aumento generalizzato che il latte ha subito su tutto il mercato lattiero-caseario italiano durante tutto il 2022. Tale prezzo, infatti, nel 2022 è passato da 42 centesimi al litro a 60 centesimi al litro (+42,8% - prezzo alla stalla, refrigerato, al netto dei premi qualità e dell’Iva). Il prezzo di mercato del latte bio è sempre superiore al pezzo del latte convenzionale e a questo si parametra sul mercato. Considerate che il prezzo del latte biologico a dicembre 2021 (prima della guerra) era di 55 centesimi al litro e che da gennaio 2022 ha iniziato ad aumentare di settimana con settimana. Ci siamo così ritrovati, durante l’anno, a rincorrere il prezzo del latte convenzionale. Alla fine (agosto’22) il Latte Biologico è arrivato a 70 centesimi (+27,27%). Questo aumento, nel 2022 è costato al biocaseificio circa 200.000 euro ed è per questo motivo che abbiamo dovuto aumentare i prezzi più di una volta durante l’anno.
La nostra produzione di Grana Padano Bio del 2022 è stata di 1.953 forme, nel 2021 fu di 2.243. Il totale del Grana Padano prodotto nel consorzio di tutela è stato nel 2022 di 5.212.010 forme.
Oltre alle nostre difficoltà sul fronte prezzi, ci sono anche le vostre di difficoltà. Difficoltà derivate dalla pandemia, dalla crisi economica, dalla crisi climatica e dal fatto di vedere correre i prezzi dei vostri amati produttori a livelli mai visti in così tanti anni e l’aumento generalizzato del costo della vita. Per cercare di combattere i rincari, sono nati il Patto “Adesso grana” e la “Sporta solidale”, fatti anche per creare momenti di acquisto particolari, dove i prezzi sono più favorevoli e per destinare una parte del ricavato a migliorare il nostro sistema economico-sociale-ambientale. Quello della Sporta Solidale (qui l’articolo dedicato, ndr) è stato un primo esperimento e ha coinvolto numerose Famiglie che hanno lavorato per garantire la distribuzione delle sporte.
Possiamo migliorare? Possiamo creare nuovi modi di collaborazione che garantiscano un prezzo equo dei prodotti bio? Sulle nostre tavole cosa vogliamo portare? I prodotti dei nostri produttori e territori oppure i prodotti bio dei supermercati, anonimi e senza una provenienza precisa.
Come andiamo a coniugare il nostro lavoro con i prezzi dei prodotti bio a scaffale? I tempi penso siano maturi per iniziare a fare scelte coraggiose ed importanti e penso che anche voi abbiate idee o progetti per superare questa crisi sistemica. Scriveteci, dateci una vostra opinione, uniamoci nei gruppi di lavoro che già ci sono e portiamo idee.
Il 3° evento. La Solidarietà: è stata il perno del lavoro che ho svolto quest’anno: faticoso, a tratti snervante e parecchio stressante, ma grazie all’aiuto della Famiglia, del nostro Apicoltore Riccardo Sudati, di Davide Biolghini, Alberta Cardinali (gruppo Bi-sogni), Stella Catto della federazione dell’Economia del Bene Comune e di tutti voi che ci sostenete da anni, siamo riusciti ad ottenere dei buoni risultati. E’ ovvio che negli anni si è modificato il rapporto GAS-Produttori, sono finiti da un pezzo i tempi pionieristici che videro nascere un po’ dappertutto i gruppi di acquisto solidale. L’esigenza di rapportarsi direttamente con i produttori, il bisogno di trovare cibi sani e genuini ad un prezzo equo non imposto dal mercato della grande distribuzione, l’impegno solidale che vedeva i gasisti al fianco dei produttori per condividerne le difficoltà…tutti aspetti che negli anni si sono andati un poco perdendo…per una serie di motivi che sarebbe bello poter esporre e capire tutti insieme…
Nonostante ciò abbiamo cercato di portare avanti progetti nuovi che potessero mantenere vivo il cordone ombelicale che sempre ci lega.
Massimo Tomasoni con famiglia e collaboratori